MANDURIA – Com’era facile prevedere, i renziani e cuperliani di Manduria sono arrivati ai ferri corti. Motivo dell’ennesima spaccatura è l’ultima riunione dei delegati in cui si è votato il gruppo esecutivo e il tesoriere del partito. Una mossa gestita dalla neo segretaria renziana Katia Malagnino che non è piaciuta al rappresentante manduriano di Cuperlo, Michele De Valerio che in una nota stampa parla di «una maggioranza risicata che cerca di imporre tutte le proprie scelte. Un coordinatore cittadino eletto, o forse meglio dire “nominato”, con appena il 52% dei voti ovvero con appena la maggioranza degli iscritti – continua – che si permette in piena autonomia, grave, ancor più se condivisa, di convocare con un colpo di mano il direttivo di circolo con appena 24 ore di preavviso… dimenticando forse che in molti fortunatamente lavorano, che sbaglia, alcuni indirizzi e-mail, non conoscendo l’intero gruppo dirigente e non porgendo la dovuta attenzione ad invitare tutti, pensando che l’assenza di alcuno non sia né determinante né auspicabile per il dibattito interno , che propone quale tesoriere un iscritto ma non eletto nel suo direttivo ritenendo non all’altezza alcuno dei suoi delegati e ancor peggio votato in assenza di una parte consistente del coordinamento ovvero il famoso 50%». De Valerio che è anche responsabile della Cna di Manduria, arriva a dire che «di democratico nel Pd Manduriano c’è ben poco». Chiudendo il suo intervento con un invito rivolto agli organi provinciali del partito ad interessarsi delle questioni manduriane, e auspicando maggiore dialogo e democrazia all’interno del gruppo, De Valerio conclude così la sua opinione: «basterebbe quello che è successo per chiedere le dimissioni della segretaria».
The post «Poca democrazia nel Pd», cuperliani e renziani manduriani ai ferri corti appeared first on La Voce di Manduria.