MANDURIA – Un sms «galeotto» finito evidentemente nel telefonino sbagliato, sta innescando un incidente diplomatico all’interno del Partito democratico manduriano alle prese con la «vertenza» sul segretario. Autore della gaffe è il coordinatore del circolo Pd di Manduria, Luigi Daggiano, sostenitore della giovane Katia Malagnino, appoggiata a sua volta dal gruppo consiliare Della Rocca-Cascarano-Quaranta, che ieri ha fatto circolare questo messaggino: «Se non è Katia il segretario, commissariamento subito. Questo è il messaggio che deve arrivare e dobbiamo far girare. Così qualcuno si inizia a preoccupare». L’imbarazzante sms è finito per errore nel telefonino di qualcuno che sostiene invece l’altro aspirante alla segreteria del partito, Mario D’Oria, che non avrà preso bene la direttiva del coordinatore che mette allo scoperto la strategia del gruppo pro-Malagnino. «Incredibile, sembrano sms tra clan», è stato il commento di D’Oria quando ha ricevuto al soffiata. Voluto o no, il messaggio della corrente Malagnino è chiaro: «segreteria o niente». Una battaglia politica senza esclusioni quella tra le due fazioni iniziata con la caccia alle tessere (circa 600 in pochi giorni) e conclusa con il congresso dell’elezione di Malagnino contestata poi da D’Oria sostenuto, a sua volta, dai provinciali del partito che hanno dettato le regole: il segretario lo nominano i delegati eletti in perfetta parità: dieci per Malagnino e dieci per D’Oria. «Saranno loro a decidere la guida del partito», dicono i provinciali. Nell’attesa, l’sms di Daggiano che ha scoperto i piani e scompigliato ancora di più le intese tra le due correnti.
Nazareno Dinoi
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