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«Ivano poteva salvare mia figlia?». Il tormento della mamma di Sarah

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IMG_0333-e1361695192648AVETRANA – «Se davvero, il giorno del delitto Ivano ha assistito al litigio tra Sarah e Sabrina, allora, forse, avrebbe potuto intervenire, per difendere Sarah. E, con il suo intervento, forse avrebbe evitato la morte di mia figlia». A parlare così è Concetta Serrano Spagnolo in un’intervista esclusiva rilasciata a Nazareno Dinoi e pubblicata su Dipiù in edicola questa settimana. La mamma della ragazzina di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010, per la cui morte sono state condannate all’ergastolo, in primo grado, la cugina Sabrina Misseri con la madre Cosima Serrano, ripercorre le ultime vicende nate dalle dichiarazioni di Virginia Coppola, ex compagna di Ivano Russo, secondo cui l’amico di Sarah e Sabrina avrebbe assistito ad un litigio tra le due cugine proprio il pomeriggio in cui avvenne il delitto.

«Sono sconvolta – dice mamma Concetta – il giovane che mia figlia Sarah considerava il suo più grande amico, se è vero quello che sostiene Virginia – sapeva che Sarah aveva litigato con sua cugina Sabrina poco prima di essere uccisa». E ancora. «Questo pensiero mi tormenta: mi chiedo se davvero questo ragazzo, che diceva di volere tanto bene a mia figlia, è stato capace di tenere nascosto per quattro anni e mezzo un fatto così importante per fare luce sul delitto, per rendere giustizia a Sarah. E, se davvero ha taciuto, mi chiedo perché mai lo ha fatto».

La donna che segue con interesse il processo d’appello che dovrà confermare o riformare la condanna del carcere a vita inflitta in primo grado a sua sorella Cosima e la nipote Sabrina, è convinta che sono molte ancora le persone che hanno visto o sentito qualcosa ma non parlano. Ed è a loro che rivolge un’accusa ma anche un appello affinchè parlino. «Perché queste persone hanno voluto ostacolare la ricerca della verità sulla morte di una ragazzina di quindici anni? Lo hanno fatto per superficialità? O, invece, perché temevano qualcosa? La risposta, io non la so. Comunque sia, queste persone, se davvero hanno mentito, ora pagano le conseguenze del loro comportamento, perché sono finite nei guai con la giustizia. Per questo io, attraverso Dipiù, torno a lanciare un appello: «Chi sa qualcosa sulla morte di Sarah che ancora non è stato scoperto, deve parlare». È un appello che io rivolgo a tutti. A cominciare da Ivano, il ragazzo che diceva di volere bene a Sarah come a una sorella». La lunga intervista su Dipiù in edicola.

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