MANDURIA – Al suo insediamento, circa un anno fa, giustificò l’assenza del suono delle campane della propria chiesa, con un imprecisato guasto. Domenica scorsa il parroco della chiesa Santa Gemma Galgani, don Crocifisso (foto), ha gettato pubblicamente la maschera ammettendo che la mancanza di rintocchi è dovuta alla paura. «Non posso mettere a repentaglio la sicurezza di un intero quartiere», ha detto il prelato durante l’omelia della messa di domenica scorsa. Don Crocifisso si riferiva alle minacce di un abitante del quartiere particolarmente violento che da un anno e mezzo, evidentemente allergico al suono delle campane, impone il suo volere costringendo il sacerdote e tutti i parrocchiani a tenere legati i batacchi. Questo signore, già protagonista di altri episodi di violenza, a settembre del 2013, infastidito dai rintocchi, fece addirittura irruzione in chiesa aggredendo verbalmente il parroco di allora, don Angelo Quaranta, e alcuni fedeli che si trovavano lì in preghiera interrompendo la funzione religiosa. Da quella sera le messe domenicali e quelle di tutte le funzioni religiose, comprese quelle dei riti natalizi e pasquali, le campane di Santa Gemma sono rimaste mute. All’insediamento del nuovo parroco, don Crocifisso appunto, molti avevano sperato che la giustizia dovesse trionfare. Invece no. Dopo un anno di inutili scuse del prete che giustificava l’assenza dei suoni al guasto dell’impianto di diffusione (i rintocchi erano registrati, pertanto il volume si poteva anche regolare al minimo per dare una parvenza religiosa al caratteristico richiamo sonoro), domenica scorsa la verità è venuta fuori: i parrocchiani di don Crocifisso dovranno ingoiare amaro e sperare nell’arrivo di un nuovo incaricato del vescovo che abbia più coraggio e determinazione dell’attuale parroco e di chi lo ha preceduto.
Nazareno Dinoi
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