In guerra ed in amore, tutto è lecito. E, da oggi, possiamo considerarci in guerra. Tramite whatsapp, arrivano su tablet ed i-phone messaggi assai significativi da nuovi comandanti di falangi non ancora armate, ma che si apprestano a mobilitazioni memorabili a cui mancano solo i roboanti e dotti resoconti di un novello Erodoto, Tucidide o Tacito.
Invece di manifesti tipo zio Sam, usano lenzuola matrimoniali mt 10X10 con abbracci, pacche sulla spalla e sorrisi azzurri. Quel che mi chiedo è come la prenderanno i cari amici (perché tali veramente sono molti di essi) che da tempo immemorabile e non sospetto, s’impegnano seriamente in una strenua resistenza alle infinite deficienze della cattiva politica, con lo scopo di destare sopite coscienze e creare una comune volontà civile trasversale e mai strumentalmente politica, sul problema dello scarico a mare dei reflui di un costruendo depuratore. Nella prossima manifestazione, chi avrà l’onore di reggere lo striscione d’avvio? I sindaci no, per ovvi motivi; i tecnici incaricati neanche (quasi tutti, come me, di una certa età); nessun avvocato ha avuto ancora il mandato. O, forse, un altro avvocato condottiero e duce, azzurro puffo, si farà coraggiosamente avanti e si presterà alla bisogna?
Luigi Primicerj
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