MANDURIA – «La delicatezza dell’argomento che siamo chiamati a discutere ci obbliga alla riservatezza». Per garantire questo principio ieri la maggioranza dei consiglieri comunali ha deciso di discutere da soli il punto all’ordine del giorno (poi passato) che chiedeva la revoca della delibera che, di fatto, avrebbe mandato a casa i due dirigenti, Antonio Pescatore e Enzo Dinoi, rispettivamente dirigente dei Lavori pubblici e della polizia locale. Così la discussione è avvenuta a porte chiuse. «Per quello che si è detto avremmo potuto tranquillamente farla aperta a tutti», ha commentato al termine il sindaco Roberto Massafra che sul voto si è astenuto. In effetti la delicatezza richiesta era riferita unicamente al comandante dei vigili urbani, Enzo Dinoi e ad una sua presunta illecita posizione dirigenziale. «L’avvocato Dinoi – è stato detto dai banchi del sindaco – non è vincitore di concorso ma la sua posizione dirigenziale è il frutto di una transazione che non abbiamo gestito noi». Ma l’aspetto che ha fatto girare gli sguardi a più di uno è stato quando, sempre da quella parte della sala, qualcuno ha fatto intendere che, sotto sotto, c’era dell’altro. Di questo non si è parlato se non fatto solo «pensare». Noi però siamo in grado di svelare il vero motivo di tanta premura. Nei confronti dell’avvocato Dinoi, infatti, è pronto un procedimento interno, non ancora «notiziato» all’interessato, relativo ad un suo presunto mancato controllo, quando era dirigente degli affari generali, che avrebbe permesso guadagni non dovuti, o comunque superiori al pattuito, ad un avvocato che aveva curato una causa per conto dell’ente. Sul tavolo del sindaco è già stata recapitata una dettagliata relazione, sull’argomento, che porta la firma dell’attuale responsabile dell’area amministrativa e affari generali, Maria Antonietta Andriani. L’avvocatessa, ha analizzato una pratica relativa alle spese legali sostenute dal comune in un procedimento di primo grado e di appello, avrebbe scoperto che il legale incaricato dall’ente avrebbe intascato una parcella superiore del 75% rispetto al dovuto e che l’allora dirigente, Enzo Dinoi, avrebbe autorizzato il pagamento senza accorgersi del presunto errore. Nella relazione di cui si parla sono descritte una serie di omissioni attribuite a Dinoi che ora sarà chiamato a spiegare.
Nazareno Dinoi
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