MANDURIA – Nel 1953 la Via Carceri Vecchia di Manduria, una stradina senza uscita tra via del Fossato e Piazza Mercanti, fu teatro di una sanguinosa scena che ebbe per vittima una donna in avanzato stato di gravidanza. La donna C.C., moglie di F. S., fu vista uscire precipitosamente dalla sua abitazione in camicia da notte e correre per la strada invocando aiuto mentre il sangue le sgorgava dalle ferite da armi da taglio inferte su tutto il corpo. Dietro di lei correvano il marito e il padre, G.C., armati di coltello. I numerosi testimoni presenti a quell’ora in Piazza Garibaldi dove si svolsero le scene, rimasero senza parole e qualcuno si avvicinò per soccorrere la donna e difenderla dai due uomini che la inseguivano. Non si seppe mai come fossero accaduti i fatti né se si trattasse di ferimento o di tentato uxoricidio o se invece la donna fosse stata ferita per essere intervenuta a sedare una lite accesasi tra suocero e genero per motivi di interesse. I due uomini furono arrestati. I Carabinieri non vollero fornire particolari precisi, chiudendo nel silenzio questa brutta vicenda di cui le cronache dell’epoca non hanno mai più parlato. La donna si riprese e fortunatamente portò a termine la gravidanza senza conseguenze per se stessa e il bambino.
Sara Piccione
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