MANDURIA – Mentre Manduria e Avetrana affidano le sorti del proprio mare, minacciato dallo scarico del depuratore, ai tavoli politici e tecnici e alle manifestazioni di piazza, dall’altra parte dell’Adriatico c’è chi fa sul serio e si rivolge alla magistratura per difendersi da un attacco analogo. E’ di ieri la notizia di una denuncia alla Procura della Repubblica di Brindisi presentata dal consorzio di gestione dell’area marina protetta di Torre Guaceto (Brindisi) dopo che è stato comunicato che il 22 settembre avranno inizio le operazioni di avvio dell’esercizio di collettori fognari e vi sarà quindi lo scarico provvisorio nel Canale Reale, che si trova all’interno della riserva, delle acque reflue depurate dall’impianto consortile di trattamento. È quanto riportato in una nota del consorzio di Torre Guaceto che insieme al Wwf già in passato aveva contrastato tale ipotesi. Il 2 settembre scorso – viene specificato nella nota -, è stata rilasciata all’Acquedotto pugliese l’autorizzazione all’esercizio dello scarico in questione. «La Regione – scrivono i vertici di Torre Guaceto – si era impegnata dinanzi al Tribunale delle Acque ad astenersi dal dare esecuzione al provvedimento». Proprio ieri, giorno della comunicazione dell’esecutività delle disposizioni dirigenziali, il Consorzio aveva depositato il ricorso al Tar riguardo alle decisioni del 2 settembre. «Tale azione – scrive il Consorzio – risulta superata. Per tale motivo le possibilità di azione amministrativa a tutela della biodiversità dell’area marina protetta si sono assottigliate». Per questo la denuncia in Procura, alla Capitaneria di Porto, al Corpo forestale dello Stato e al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri. Questa sera, intanto, le popolazioni di Manduria e Avetrana con i rispettivi sindaci, si troveranno in Piazza Garibaldi per l’ennesima manifestazione di protesta contro la condotta sottomarina.
Nazareno Dinoi
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