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Nel ‘78 il parto dello squalo femmina

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Schermata 05 2456794 alle 08.11.291 Nel ‘78 il parto dello squalo femminaMANDURIA – Era l’anno 1978. Uno squalo femmina di quasi quattro metri di lunghezza e tre quintali di peso, con 31 squaletti in grembo, fu catturato e ucciso da due pescatori manduriani nelle acque di San Pietro in Bevagna. I due protagonisti dell’impresa, Leonardo Perrucci e Giuseppe Nacci, raccontarono così la loro storia. Durante una battuta di pesca notturna con la lampara, all’altezza del fiume Chidro la loro barca fu colpita da qualcosa di molto grosso che la fece oscillare. Videro allora la lunga sagoma dello squalo che cominciò a girare intorno al piccolo natante probabilmente perché attratto dalla forte luce della lampara. Fu così che i due pescatori cominciarono a colpirlo con gli arpioni ma senza risultato perché l’animale non si allontanava. La lotta durò quasi un’ora, dissero i due, sino a quando il pescecane stremato non si lasciò catturare (evidentemente in preda al travaglio). Appena trascinato a riva, infatti, lo squalo morente iniziò a partorire i primi squaletti ed altri furono espulsi durante il viaggio a Manduria dove l’esemplare fu fotografato e lasciato nel mattatoio comunale. Lì, raccontano le cronache dell’epoca, nacque un altro squaletto che restò in vita in una vasca e portato a casa di uno dei due pescatori. (La foto di famiglia con lo squalo pubblicata su La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

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