MANDURIA – Nel mese di settembre del 1949, furono due gli episodi di cronaca accaduti a Manduria che fecero parlare i giornali dell’epoca. Il primo riguarda la morte di una donna che era stata sottoposta a un aborto clandestino. La vittima, Cosima D. di Maruggio, si recò a Manduria per abortire nella casa della levatrice Teresa D.D.. Durante l’intervento la gravida morì e l’autopsia attestò che la causa del decesso fu un errore nella pratica abortiva. L’ostetrica (allora erano chiamate levatrici), fu arrestata dai carabinieri e finì sotto processo.
Il secondo fatto di sangue racconta la fine atroce di un anziano ospite dell’ospizio manduriano gestito da religiosi. Eupreprio Caforio, questo era il suo nome, di 70 anni, mentre dava da mangiare ad un grosso maiale allevato nel cortile della casa di riposo, fu assalito e sbranato dal suono che fece scempio del suo copro.
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