MANDURIA – Quattordici famiglie manduriane si sono rivolte all’Associazione Codici Grande Salento per segnalare che Poste Italiane, nel momento dell’incasso dei buoni fruttiferi, farebbe firmare delle liberatorie in cui si attesta che non si pretende altro denaro oltre quello accordato da decreto ministeriale. I risparmiatori denunciano «aspettative disattese per quanti credevano di ritirare, alla scadenza del buono, il capitale incrementato dagli interessi indicati sulla tabella posta sul retro dello stesso». La questione riguarda i buoni postali sottoscritti ed in scadenza perché non più fruttiferi: al momento del riscatto, secondo la denuncia, le Poste liquidano somme inferiori a quelle spettanti in base alla tabella riportata sul buono. Dove sarebbe il bluff?. Secondo l’avvocato Giandomenico Daniele di Codici Garnde Salento, «ai fini del calcolo viene applicata non già la tabella riportata sul buono, ma un decreto ministeriale del 13 giugno 1986 che stabilisce tassi di interesse inferiori a quelli indicati sul buono, ritenuti applicabili anche a serie di buoni emessi prima della sua entrata in vigore. Tale interpretazione è errata – continua il legale – come sancito dalla Suprema Corte di Cassazione, e dall’Arbitro Bancario Finanziario, che riconoscono la prevalenza delle condizioni di conteggio riportate sul buono e la non applicabilità del decreto». Con questa presunta errata interpretazione del decreto, Poste Italiane sembra stia rimborsando almeno il 40% in meno delle somme dovute, ritenendo che le condizioni riportate nella parte posteriore del buono non abbiano valore perché superate da quelle del decreto ministeriale. «I consumatori in possesso di tali buoni sono numerosi e molti di loro non sono neanche a conoscenza dell’iniquità delle somme ricevute», scrive ancora lo sportello dei consumatori che lancia una campagna nazionale sulla questione e invita i cittadini titolari di buoni in scadenza a rivolgersi all’associazione prima di incassare e di incappare nella presunta beffa. Anche chi ha già incassato le somme, si spiega, può rivolgersi allo Sportello legale del Codici, che provvederà ad avviare le azioni legale per risarcire i cittadini delle somme che ancora non sono state corrisposte.
Nazareno Dinoi
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