MANDURIA – Erano stati sorpresi e arrestati la notte scorsa dai carabinieri mentre smontavano parti metalliche (alluminio e rame) dai vagoni della Sud Est abbandonati da anni sul binario morto della stazione ferroviaria. Ieri mattina i due presunti ladri di ferrovecchio sono stati scarcerati e rispediti a casa con l’obbligo di dimora. I due protagonisti dell’arresto lampo, difesi dagli avvocati Lorenzo Bullo e Antonio Liagi, sono i manduriani Fabrizio Moscogiuri di 35 anni e Luigi Narcisio di 30, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio. Questa volta, però, stavano «ripulendo» un relitto su rotaie in totale stato di abbandono di proprietà delle Ferrovie Sud Est, probabilmente destinato alla rottamazione. Al giudice Ciro Fiore che li ha scarcerati, i due manduriani hanno detto che stavano smontando piccole parti di metallo che avrebbero venduto ai rottamatori di rame e alluminio. «E’ il nostro lavoro raccogliere quello che gli altri buttano nelle campagne perché non serve più», hanno detto i due uomini spiegando che così «portiamo da mangiare ai nostri figli».
Accortisi dell’arrivo dei carabinieri, i ladri avevano tentato una breve e vana fuga prima di essere bloccati e ammanettati. Sul posto sono stati rinvenuti e sequestrati anche alcuni utensili utilizzati per compiere il furto: chiavi, pinze e giraviti. Entrambi sono stati denunciati per il reato di concorso in furto aggravato e per questo ieri mattina, dopo poche ore dall’arresto, sono stati processati per direttissima e resi liberi.
Il furto dei metalli, in particolare rame, alluminio ed ottone, è costantemente nel mirino delle forze di polizia in quanto costituisce ormai un vero e proprio business perché molto remunerativo sul mercato illegale in cui è facilissimo piazzare con facilità la merce a peso dietro un immediato corrispettivo in denaro.
Nazareno Dinoi