MANDURIA – Com’era prevedibile, il gruppo consigliare «Proposta per Manduria» ha respinto l’invito del sindaco che gli offriva un posto in giunta in cambio del rimpasto. «Il tempo è scaduto, se il sindaco vuole continuare ad amministrare la Città, come sostiene, deve azzerare tutto e reimpostare la squadra di governo», ha detto in proposito il coordinatore del movimento, Francesco Turco le cui esigenze sono chiare da tempo: «I rappresentanti di governo devono essere espressi dal voto» che tradotto in nomi significa: «fuori Mimmo Lariccia ed anche il vicesindaco Gianluigi De Donno». (Il primo è stato eletto nel centrosinistra per poi pentirsi e tornare nel centrodestra dove è nato politicamente, mentre il secondo è un non eletto voluto dal sindaco Massafra). La lettera «patriottica» del sindaco Massafra, quindi, non ha avuto l’effetto voluto se non quello di «bruciare» sull’altare del bisogno l’assessore alle Finanze Raimondo Turco.
Il primo cittadino, informato del rifiuto, sarebbe andato su tutte le furie tempestando di chiamate i telefoni dei componenti della lista civica. Con chi è riuscito a parlare, Roberto Massafra ha tentato ogni opera di convincimento prendendosela come al solito con «i giornalini» che creano dissidi e cattiva informazione.
Ora la prossima mossa spetta al presidente del Consiglio Nicola Dimonopoli che dovrà convocare il consiglio comunale monotematico sulla crisi chiesto dagli otto firmatari della lettera. Per farlo ha a disposizione venti giorni di tempo dal momento in cui a richiesta è stata protocollata. In quella seduta di consiglio, se le cose non cambieranno con un azzeramento della squadra di governo, si dovrebbe assistere alla resa dei conti e alla sconfitta del governo Massafra.
LA LETTERA INTEGRALE DEL SINDACO
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