MANDURIA – “Tutti uniti per Davide”. E’ il motto adottato da molti manduriani e non solo. Si sta riscontrando una grande partecipazione alla gara di solidarietà, promossa dalla famiglia del giovane ventiquattrenne in coma e subito rilanciata dalla Voce di Manduria, per consentire le cure del ragazzo in una struttura austriaca specializzata nel risveglio. Manduria c’è e la sua parte migliore, al di là di tutti i difetti, quando occorre, sa essere solidale e generosa e in questi giorni lo sta dimostrando ampiamente. Siamo abituati a vivere imitando gli altri, usando sempre meno la ragione, ma questa volta stiamo sentendo in tanti il bisogno di usare il cuore, traendo buoni frutti da questa pulsione. A distanza di poche ore dalla comparsa sulle nostre pagine del primo appello, sono nate numerose iniziative: una partita del cuore, un concerto, la distribuzione di salvadanai nei locali commerciali della città e presto nelle scuole, una colletta raccolta da un gruppo ciclistico, così come anche gli amministratori comunali, rinunceranno al gettone di presenza. Sfogliando la home di facebook leggo che una sola parrocchia aderisce dedicando una giornata di preghiera. Rileggo, per paura che possa essermi sfuggito qualcosa di importante, ma niente da fare. Un’iniziativa, una sola, la loro, che mi lascia perplessa per più ragioni: è questo tutto l’aiuto che la Chiesa riesce a dare? Eppure quando vuole è brava ad organizzare grandi eventi. Possibile che nessun’altra parrocchia fosse a conoscenza di questo dramma prima di leggerla sul giornale? Com’è possibile che la gara di solidarietà non sia partita con più forza proprio dall’ambiente dove la carità cristiana dovrebbe regnare sovrana? E’ normale che ad interessarsene debba essere solo la parrocchia di appartenenza del povero Davide? Pur restando fermo il fatto che le preghiere siano uno strumento capace di trasmettere positività e speranza e che è sempre bene sperare in un aiuto dall’Alto, allora perché non partire dal basso? Non sarebbe ancor più bello se tutte le parrocchie di Manduria, per tutto il periodo delle cure di Davide, destinassero alla causa di Davide gli oboli raccolti durante le messe? La carità cristiana saprà ben sopportare il “digiuno” del vil denaro per il bene di un ragazzo in coma e della sua famiglia sprofondata nella disperazione. Non credete?
Katja Zaccheo
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