MANDURIA – Fioccano lettere anonime nel Palazzo. Non solo di minacce, ora anche di pesanti accuse che colpiscono gli amministratori. Periodo nero per l’amministrazione Massafra. Un periodo di veleni che sta minando i rapporti tra gli assessori e aumentando le distanze di costoro con il sindaco. Un clima di sospetti che richiama episodi che in questi giorni stanno scuotendo la Capitale e il Vaticano. Una storia di corvi, di persone evidentemente bene informate sul funzionamento della macchina amministrativa che si nascondono dietro lettere anonime spedite a diversi uffici di Taranto: quelli degli ordini professionali, per intenderci, dei dottori commercialisti, avvocati e medici. Così, dopo la lettera con la pallottola indirizzata all’assessore Paride Toma, fanno ora la comparsa le missive piene di veleni con accuse di malgoverno e di presunti comportamenti illegali commessi da alcuni esponenti di giunta e dallo stesso sindaco, Roberto Massafra. Sono tre, al momento, i destinatari di tali «veleni»: l’assessore e vicesindaco Gianluigi De Donno, l’assessore Mimmo Lariccia e lo stesso sindaco. Sul loro contenuto i rispettivi destinatari mantengono un assoluto silenzio. Da alcune indiscrezioni, comunque, pare che le contestazioni contengano denunce di comportamenti al limite del penale riferite alle attività private degli interessati e non di natura politica. Quella che interessa il sindaco Massafra, ad esempio, medico chirurgo ospedaliero, sarebbe stata inviata anche alla direzione della Asl. Questo clima di sospetti e di denunce o calunnie è stato oggetto di discussione nell’ultima riunione che si è avuta in prefettura tra il sindaco Massafra, il vicesindaco De Donno, il prefetto e i dirigenti provinciali delle forze dell’ordine. L’incontro in questione era stato convocato per fare il punto della situazione relativamente alla lettera con pallottola ricevuta da Paride Toma. (N.Dinoi)
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