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Arrestato rapinatore manduriano tradito dai capelli rimasti nel casco

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images-1MANDURIA – I carabinieri della compagnia di Manduria hanno arrestato il ventenne manduriano Giulio Modeo per reati contro il patrimonio. Il giovane che era agli arresti domiciliari per altre vicende giudiziarie è ritenuto responsabile di una tentata rapina aggravata in concorso e ricettazione.

Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Taranto, Martino Rosati su richiesta del pubblico ministero Enrico Bruschi.

Le indagini condotte dai militari del Nucleo investigativo dei carabinieri di Manduria, sono state avviate la sera del 22 giugno 2013 quando due individui con il volto coperto da passamontagna ed armati di pistola giocattolo, tentarono una rapina in un supermercato della città messapica. I due arrivarono a bordo di uno scooter risultato poi rubato quattro anni prima ad un cittadino del posto.

Le indagini successive permisero di recuperare il motociclo, il casco e alcuni indumenti utilizzati nella rapina e abbandonati. L’attenta ricostruzione degli eventi criminosi, l’ascolto delle dichiarazioni dei testimoni oculari, l’accurata analisi dei filmati dei circuiti di video-sorveglianza, ma soprattutto l’analisi di alcuni capelli presenti sul casco indossato durante l’azione delittuosa, hanno fornito agli investigatori chiari e concordanti elementi di colpevolezza nei confronti di Modeo. Ad incastrarlo è stata la comparazione del suo Dna con le l’impronta genetica dei capelli trovati nel casco e analizzate dai Ris. Dopo le formalità di rito il ventenne che è difeso dall’avvocato Lorenzo Bullo, è stato rinchiuso nel carcere di Taranto.

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L'articolo Arrestato rapinatore manduriano tradito dai capelli rimasti nel casco è stato pubblicato originalmente su La Voce di Manduria.


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