MANDURIA – Il parroco della chiesa madre, don Franco Dinoi, ha fatto pervenire al giornale una lettera del suo avvocato, Giuseppe Piccione, nella quale smentisce la sua opposizione al collocamento della telecamera di sorveglianza sulla sua canonica così come da noi riportato nell’articolo del 24 agosto. Lo stesso religioso spiega nella missiva che «non appena ricevuta la richiesta di posizionamento della telecamera sulla parete della canonica, come era suo dovere fare, attivava con tempestività e urgenza gli strumenti deliberativi previsti dal diritto canonico così che la decisione di consentire l’installazione della telecamera veniva approvata all’unanimità dall’organo collegiale competente (Consiglio affari economici presieduto dallo stesso parroco)».
Prendiamo atto della volontà e della dichiarazioni di don Franco Dinoi che contrastano con quanto a noi dichiarato dal sindaco Roberto Massafra (che a sua volta, per quanto ci riguarda, ha cambiato versione) e dall’assessore ai Lavori pubblici Gregorio Curri i quali si lamentavano con noi di «non essere riusciti ad avere il permesso dal parroco». A conferma di ciò, tra l’altro, esiste la circostanza inconfutabile dello spostamento della telecamera destinata alla chiesa su un’altra via della città. Scelta, questa, che viene adesso motivata dal comune con impedimenti di natura tecnica che renderebbero impraticabile l’installazione dello strumento sul sito di proprietà della chiesa.
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L'articolo Telecamera sulla chiesa, la versione del parroco è stato pubblicato originalmente su La Voce di Manduria.