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Il bilancio passa il nervosismo resta

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IMG_20150810_183328 copiaMANDURIA – Accuse di illegittimità nelle sedute di giunta, di ricatti politici, interventi interrotti con prepotenza e persino minacce fisiche. Insomma più che un consiglio comunale quello di ieri sera sembrava una seduta molto animata di un condominio. Alla fine l’obiettivo del sindaco è stato raggiunto con l’approvazione certa del bilancio di previsione 2015 (al momento in cui andiamo in stampa la seduta continuava e i numeri per approvarlo c’erano tutti) e soprattutto, per lui, la bocciatura dell’emendamento presentato dal gruppo Girardi che proponeva il decurtamento dei fondi destinati agli spettacoli a favore dei servizi sociali.

Di contorno la solita difficoltà di comprendere chi sta da una parte e chi dall’altra. Così si è presentata ieri l’assemblea cittadina riunita eccezionalmente nella sala convegni del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria a Uggiano Montefusco e non nella consueta sede municipale resa impraticabile dal caldo.

Ma al di là del risultato favorevole per il prosieguo del governo Massafra, la seduta infuocata di ieri è servita per consacrare definitivamente la rottura tra il movimento Girardi-Curri e il resto dei partner politici. Colpa dell’emendamento votato solo dalla maggioranza dei pochi consiglieri rimasti su cui Girardi aveva puntato tutto. Il leader del movimento civico è stato molto dura nel proporre l’emendamento. «Trovo vergognoso – ha detto – il fatto che il sindaco abbia contattato tutti i consiglieri, anche della minoranza, per invitarli a votare contro la nostra proposta che prevede, in un momento di crisi economica, di indirizzare le nostre scelte verso il welfare, ossia qualsiasi iniziativa diretta a garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini in particolari situazioni di svantaggio». Girardi ha poi tirato in ballo un presunto ricatto del sindaco il quale avrebbe messo sulla bilancia l’appoggio alle manifestazioni estive con il contributo al Manduria Calcio. «Roberto Massafra – ha detto Girardi in aula – ha detto chiaramente che se non ritiravamo l’emendamento non avrebbe mai approvato il consueto aiuto economico alla squadra del Manduria». Ancora più gravi le accuse di Girardi quando ha fatto chiaramente intendere l’esistenza di ombre sulla regolarità delle sedute di giunta. «Entro domattina – ha detto pubblicamente – pretendo dal segretario comunale le copie di tutti i verbali di giunta con gli orari e le firme di chi era presente e la giustifica delle assenze dal posto di lavoro di alcuni assessori». A quel punto gli animi si sono scaldati con il sindaco che ha respinto accuse così gravi e l’opposizione (erano presenti sono i due del Pd, Amleto Della Rocca e Maria Grazia Cascarano e Luigi Morgante del centrodestra, assenti ingiustificati i due consiglieri Dimitri e Ferretti), ha preso la palla al balzo per chiedere conto delle «gravissime accuse di irregolarità delle delibere di giunta». Anche Enzo Andrisano che ieri era seduto lontano dai suoi due colleghi del gruppo Proposta per Manduria, Damiano Maggi e Marco Barbieri, ha fatto un durissimo discorso contro «la mancata serietà del sindaco Massafra che pur di assicurarsi i numeri – ha detto – è arrivato a contattare persino Arcangelo Durante che lo ha denunciato». Il culmine del nervosismo si è poi avuto quando ha preso la parola la consigliera comunale Emma Quaranta che ha difeso strenuamente il suo assessore Lariccia. Mentre Quaranta parlava, l’assessore ha richiamato con forza il consigliere Della Rocca che commentava con ironia le difese di scuderia. Lariccia si è alzato in piedi e a volte urlata e il dito puntato contro l’esponente del Pd lo ha zittito con tono minaccioso: «fallo con me se hai coraggio», ha urlato l’assessore con le vene grosse al collo. A quel punto è scattata la reazione ancora più irata di Leo Girardi che si è rivolto a Lariccia invitandolo ad un confronto «da uomo a uomo». Uno sfaldamento che non è sfuggito alla minoranza. «Consolati perché questa sera hai i numeri per andare avanti ma sappi che lo devi ad una quindicina di individui che non vogliono andare a casa, alcuni dei quali sono stati eletti con 45 voti, altrimenti sanno che non sarebbero più rieletti», ha detto Della Rocca interpretando il pensiero dei tre della minoranza e di Andrisano  il cui passaggio all’opposizione è apparsa ieri inevitabile. Ad apertura di seduta, infine, il presidente Nicola Dimonopoli ha chiesto al segretario di verificare la posizione dei consiglieri che non si presentano da molte sedute senza dare una giustificazione valida. Il riferimento era rivolto ai due soliti sconosciuti, Dimitri e Ferretti.

Nazareno Dinoi

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L'articolo Il bilancio passa il nervosismo resta è stato pubblicato originalmente su La Voce di Manduria.


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