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Scarico a mare, l’Aqp scrive al Prefetto e chiede la scorta alle ruspe

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210313542-158f0bbb-caca-4861-a21f-8c52533d6378MANDURIA – Mentre la politica gioca a scriversi letterine e a fare incontri sinora tutti infruttuosi, l’Acquedotto pugliese passa alle maniere forti e chiede l’intervento delle forze dell’ordine per iniziare e terminare i lavori del depuratore con la condotta sottomarina a Specchiarica. Ieri l’ente idrico amministrato dalla Regione Puglia ha scritto al prefetto di Taranto chiedendo «l’adozione di idonee misure che consentano il concreto inizio dei lavori di realizzazione del depuratore in condizioni di sicurezza sia per le persone ed i mezzi dell’impresa appaltatrice che per i dipendenti di Acquedotto pugliese, evitando qualunque causa di ritardo, rallentamento o sospensione». Naturalmente il presidente dell’Aqp Nicola Costantino che, lo ricordiamo, viene nominato dal presidente della Regione Puglia, memore dello stop imposto dai cittadini il giorno in cui le prime ruspe si sono presentate sul luogo dove nascerà l’impianto, ha deciso di non rischiare più perdite di tempo e invoca la forza per compiere il suo mandato. Che, lo ribadiamo, allo stato attuale, è sempre quello: depuratore in tabella uno che frulla i liquami di fogna e li getta in mare attraverso una condotta lunga 900 metri e profonda una quindicina. Nella lettera l’amministratore dell’Aqp-Regione Puglia ricorda al prefetto che l’attuale depuratore scarica nella falda pertanto è fuorilegge, che la Comunità Europea per questo ha già messo in mora lo Stato italiano e che la nuova opera del valore di 15 milioni di euro, che risolverebbe tutto, «è stata appaltata dopo aver esperito con esito positivo articolata valutazione integrata ambientale presso la Regione Puglia». Come per dire: cosa si aspetta ancora?

La lettera, infatti, conclude così: «A questo punto, avendo posto in essere tutte le azioni (progettazione, gara, parere e così via) per il concreto inizio delle attività, appare del tutto evidente come l’Aqp non possa che declinare ogni responsabilità, di natura sia penale che amministrativa, per il mancato rispetto della normativa ambientale, con particolare riferimento alla gestione dell’impianto di depurazione esistente e alla incompletezza del sistema fognario-depurativo al servizio degli abitanti di Sava e Manduria».

L’amministrazione comunale di Manduria che si è guardata bene dal diffondere questa nota anche a lei indirizzata (resa pubblica invece dal Comune di Avetrana attraverso l’emittente locale Rtm che per prima l’ha resa di dominio pubblico), ha dato mandato al sindaco Roberto Massafra di scrivere la cortese letterina al presidente Michele Emiliano (che pubblichiamo a parte) il quale, forse, la leggerà e, forse, risponderà con altrettanto garbo. Con il reale rischio, nel frattempo, che le ruspe cominceranno a scavare scortate dai cordoni di carabinieri e polizia. Farebbero bene gli amministratori di Manduria, facendosi accompagnare dai loro colleghi di Avetrana sicuramente più capaci in questo, a rinunciare all’uso delle penne e recarsi a Bari dove tutto si svolge e tutto si decide.

Nazareno Dinoi

Circuito Publi.net

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L'articolo Scarico a mare, l’Aqp scrive al Prefetto e chiede la scorta alle ruspe è stato pubblicato originalmente su La Voce di Manduria.


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