«Detenuti ed ex calciatori per la legalità» è un progetto organizzato dall’associazione italiana calciatori onlus coordinata dall’avvocato Fabio Poli e dall’Aps Fuorigioco, presieduta dall’avvocato Giulio Destratis. Un binomio che ha dato vita alla prima partita della legalità che si è tenuta all’istituto penitenziario minorile di Bari. Folta rappresentanza di ex atleti della nazionale italiana che hanno giocato insieme ai giovani detenuti in un clima disteso all’insegna della spensieratezza.
«Un calcio dietro le sbarre» è stato lo slogan del progetto al quale hanno preso parte Tommasi, presidente Aic, Legrottaglie, Esposito, Perrotta, Manfredini, Bonavina ed Ezio Rossi. Tutte vecchie conoscenze del calcio italiano, in campo con i detenuti in una gara di 60 minuti. Nella squadra non c’erano solo calciatori, ma anche tre magistrati con scarpette al seguito: Cardinali, Angelillis e Guida. Scampoli di partita pure per Alessandro Alciato, inviato Sky Sport. Rai e Telenorba sono le altre televisioni che hanno ripreso l’evento. Per l’associazione Fuorigioco erano presenti anche i due manduriani Manolo e Manuel Gennari, prossimi laureandi in giurisprudenza.
Destratis, avvocato maruggese, non è nuovo a questo genere di progetti. Solo quattro mesi fa è stato il promotore del secondo quadrangolare allo stadio Iacovone al quale presero parte i detenuti della casa circondariale di Taranto. Il testimonial in quel caso fu Legrottaglie. Lo stesso progetto potrebbe essere riproposto fuori dalla regione Puglia: un calcio dietro le sbarre, lo sport come veicolo di promozione sociale.
Mario Lorenzo Passiatore
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