MANDURIA – Tutte le notifiche dei procedimenti dell’ufficio del giudice di pace di Manduria non vengono spedite perché i comuni non coprono i costi postali. Questo comporterà lo slittamento delle cause con evidenti ritardi sulla loro definizione se non la prescrizione. Stessa cosa subiscono le pratiche del penale che non vengono portate al tribunale di Taranto perché nessuno se ne prende cura. E non è solo questo il problema portato all’attenzione del presidente del Tribunale di Taranto che sulla propria scrivania avrebbe già pronto il decreto di chiusura della sede manduriana del giudice di pace. I locali che lo ospitano «sono fatiscenti e quando piove durante le udienze l’acqua viene raccolta nei secchi», dichiarano gli operatori che hanno segnalato anche questi disagi al presidente del Tribunale il quale, a giugno prossimo, dovrebbe decidere la soppressione definitiva della sede di giustizia manduriana. Tutto ciò mentre i quattro sindaci dei comuni consorziati, quello di Sava, Avetrana, Maruggio e Manduria che è capofila, assicurano gli avvocati e l’utenza che i problemi si risolveranno e che l’Ufficio non sarà chiuso. «Sono annuncia senza esito perché i veri problemi non sono stati risolti», replicano gli operatori intenzionati a portare avanti la loro battaglia. «Siamo stati trasferiti dai nostri comuni, alcuni di noi contro la propria volontà, ma non ci danno ciò che è necessario per portare avanti il lavoro e non ci riconoscono ciò che ci spetta», fanno sapere i quattro ex impiegati dei comuni consorziati. Oltre ai locali inidonei e all’impossibilità di notificare gli atti (incredibilmente ammassati in una stanza), gli operatori lamentano anche la mancanza di materiale di consumo come carta, penne o copertine dei fascicoli. «Alcuni avvocati si portano da casa la carta per fotocopiare gli atti nonostante le ripetute richieste che abbiamo inoltrato ai comuni», fanno sapere i quattro impiegati. Per quanto riguarda il mancato recapito delle notifiche, l’assessore Gianluigi De Donno si giustifica così: «il servizio postale è stato sospeso all’improvviso dal Ministero e dobbiamo stipulare una convenzione ad hoc con le Poste appena risolveremo alcuni problemi con i comuni del consorzio».
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