MANDURIA – Ogni giorno lavorativo il comune di Manduria deve mettere da parte 5 mila euro per pagare i vari contenziosi che l’ente deve affrontare con cadenza quasi quotidiana con cittadini, professionisti e imprese vittime, a vario titolo, della mala burocrazia o mala politica. Come una vorace sanguisuga che si nutre delle finanze pubbliche, il contenzioso nel 2014 è costato al comune la somma di 1.216.000 euro. In media centomila euro ogni mese, da gennaio a dicembre, sono finiti nelle tasche di cittadini o nei conti correnti di ditte e dei rispettivi avvocati. Un’emorragia contro la quale l’attuale amministrazione ha rinnovato l’incarico affidato precedentemente ad una società esterna che dovrebbe avere il compito di moderare le transazioni a vantaggio dell’ente. Le parcelle pagate agli avvocati nel 2014 hanno inciso per circa il 30% dell’ammontare complessivo. Sempre nel 2014, infatti, gli studi legali che hanno difeso di volta in volta il comune o il soggetto privato, hanno incassato 492mila euro.
La parte più rilevante di queste uscite è rappresentata dai risarcimenti per procedimenti amministrativi errati (mancati o tardivi pagamenti di espropri o contenziosi aperti da ditte danneggiate), al secondo posto si piazzano i ristori chiesti dai cittadini vittime d’incidenti causati dal cattivo stato di strade e marciapiedi. Un pozzo senza fine che inghiotte sistematicamente i già magri bilanci comunali contro cui anche la Corte dei Conti, nel recente richiamo fatto all’amministrazione del sindaco Roberto Massafra, ha puntato l’indice raccomandando una maggiore attenzione della politica e un migliore funzionamento della macchina amministrativa.
Nazareno Dinoi
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