Con un ricorso depositato Tribunale Civile di Taranto il 6 maggio 2014 dall’avvocato Massimo Moretti, entrato ieri nel processo, Legambiente ha chiesto che, sulla scorta della condanna emessa in sede penale, gli eredi di Emilio Riva, proprietario dell’Ilva e del manduriano Luigi Capogrosso, ex direttore dello stabilimento di Taranto, vengano condannati al risarcimento del danno subito dall’associazione nella misura di un milione di euro. Danno, sostiene l’associazione ambientalista, derivante «dall’aver dovuto subire il grave inquinamento del proprio habitat e territorio, nonché dal permanere delle conseguenze nocive di tale attività sul territorio in cui l’associazione ha continuato a svolgere la propria azione ambientalista con grave frustrazione per il mancato raggiungimento degli scopi associativi». Legambiente ha sottolineato che le somme che saranno eventualmente percepite a titolo di risarcimento saranno tutte reimpiegate per interventi di risanamento e riqualificazione nel territorio di Taranto
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