MANDURIA – Più che un camposanto, quello che si sta presentando in questi giorni agli occhi dei visitatori del cimitero di Manduria è un campo di battaglia con lapidi che sprofondano dentro crateri e tumulazioni con fiori, foto e corredi funerari al seguito. Tutto sembra in procinto di essere inghiottito dal terreno. Una situazione indecente che offende e lede i sentimenti verso i defunti e che sta già spingendo alcuni cittadini a denunciare le autorità comunali per il reato di vilipendio di cadavere. Il campo in questione, è quello oggetto di frequenti esumazioni di sepolture che hanno superato il limite decennale d’inumazione. Queste vengono svuotate e riempite da nuovi defunti con una frequenza che non dà il tempo al terreno di assestarsi. Un appezzamento comune di modeste dimensioni che le frequenti piogge e gli eccessivi interventi di scavo, complice anche la consistenza friabile del terreno, è interessato in questi giorni di smottamenti per certi versi paurosi. Il personale cimiteriale alle dipendenze della ditta che ha in gestione il servizio, probabilmente insufficiente, non sembra essere in grado di fronteggiare l’emergenza.
Clicca per vedere lo slideshow.Un problema, insomma, che riporta a galla una gestione del cimitero affidata alla mediocrità, all’improvvisazione ma anche agli affari. Inutile nascondere, infatti, l’esistenza di un mai controllato business dei loculi e dei suoli gestito da personaggi noti e meno noti. Un mercato fiorente che si mantiene grazie all’inerzia e all’incapacità del pubblico di offrire alternative «comuni e a prezzi accessibili». Il cimitero di Manduria non possiede loculi pubblici per cui i commercianti di posti hanno campo libero. Anche per questo non tutti i defunti, in questi giorni, stanno sprofondando in quel vergognoso campo di battaglia.
Nazareno Dinoi
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