MANDURIA – L’associazione Legambiente di Manduria, è stata contattata nei giorni scorsi, dai rappresentanti del comitato «Per Senise: Rifiuto!» che si batte contro la riconversione di una vecchia area aziendale nel comune di Senise (PZ), Basilicata, per la realizzazione di un impianto multifunzionale per il trattamento di rifiuti solidi urbani e di rifiuti speciali non pericolosi con produzione di combustibile solido. Tale aree industriale sorgerà a pochi passi dalla Diga di Montecotugno, invaso imbrifero più grande d’Europa che fornisce acqua a tutto il metapontino e alla Puglia. Per l’impianto di Senise la principale preoccupazione, che anche Legambiente Manduria condivide, è l’assenza di informazioni sulle misure di salvaguardia che questo impianto adopererà sia per la tutela ambientale che per la salute pubblica. Sarà importante considerare le ripercussioni sull’ambiente e sulla falda sotterranea, considerando i punti di stoccaggio dei rifiuti e gli adempimenti tecnici attuati al fine di evitare che ci siano infiltrazioni nel sottosuolo che potrebbero contaminare i vicini bacini idrici (diga di Montecotugno).
«L’utilizzo di rifiuti urbani come combustibile – scrive in una nota la sezione manduriana di Legambiente – è una scelta rischiosa e poco sostenibile. Sarebbe auspicabile – aggiunge – una politica dei rifiuti basata sulla raccolta differenziata, unica misura che si avvicina ai processi naturali, fino ad arrivare all’obiettivo del totale riciclaggio». A tal fine, l’associazione ambientalista messapica è solidale con le popolazioni di Senise. Nonché ritiene opportuno un maggiore controllo sugli effetti che quest’opera potrà causare sull’assetto ecologico e idrogeologico dell’area che interessa anche i nostri bacini idrici.
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