MANDURIA – La riunione id ieri a Bari sul depuratore tra i sindaci di Sava, Manduria e Avetrana, l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Giovanni Giannini, l’Acquedotto pugliese e l’Arneo, si è conclusa con un rinvio al prossimo 23 settembre. L’incontro, interlocutorio, è servito all’Arneo per dichiarare la propria disponibilità ad utilizzare i reflui depurati ma con delle precisazioni. La prima riguarda il periodo dell’anno in cui sarà possibile impiegare l’acqua depurata per uso irriguo, cioè da aprile a settembre; la seconda è relativa al consumo e alla richiesta di acqua da parte dei produttori agricoli. In entrambi i casi rimane il problema di dove scaricare i liquami prodotti nel periodo invernale (sempre in mare?). C’è da dire, inoltre, che secondo i calcoli fatti dalla società irrigua, l’acqua depurata prodotta nei mesi estivi sarebbe utilizzata dagli agricoltori solo se fosse a costo zero per gli stessi considerando che attualmente tale risorsa è richiesta solo dal 5% dell’utenza che la paga 40 centesimi a metro cubo. L’Arneo, inoltre, prima di poter sfruttare i reflui fognari affinati dovrà completare la propria rete con un doppio sistema di canalizzazione e di raccolta: uno per l’acqua piovana e dei pozzi e l’altro per quella del depuratore. Quest’ultima dovrà essere utilizzata subito poichè una stasi prolungata svilupperebbe una carica batterica tale da renderla non più utilizzabile per l’irrigazione agricola.
Nel corso della riunione il sindaco di Manduria, Roberto Massafra, ha ribadito il concetto espresso nel corso dell’ultimo consiglio comunale (No alla condotta, si all’inizio lavori a partire dal vecchio depuratore di Manduria e completamento della rete irrigua e fognaria a Manduria e litoranea). Il suo collega di Avetrana, Mario De Marco, oltre ad esprimere contrarietà alla condotta sottomarina, ha chiesto una diversa ubicazione del depuratore attualmente individuata vicino alla zona residenziale estiva avetranese, Urmo Belsito. Il primo cittadino di Sava, Dario Iaia, invece, si è mostrato impaziente rivendicando, costi quel che costi, la necessità del recapito finale della propria rete fognaria. Provocatoriamente il presidente del Consiglio comunale di Manduria, Nicola Dimonopoli, ha proposto allora di spostare lo scarico nelle acque di Torre Ovo.
L’assessore Giannini si sarebbe impegnato a fare inserire nel prossimo piano regionale dei lavori pubblici 2014-2020, il completamento della rete irrigua e fognaria su tutto il territorio manduriano.
La delegazione dei sindaci ha infine consegnato le diverse proposte alternative alla condotta sottomarina (trincee drenanti, cave e così via) che saranno vagliate dai tecnici dell’Aqp e degli uffici della Regione Puglia e discusse nel prossimo incontro del 23 settembre.
A differenza della scorsa volta, ieri a Bari a manifestare sotto la sede dell’assessorato era presente solo un gruppo di avetranesi giunti nella città capoluogo a bordo di un pullman.
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