MANDURIA – Erano presenti più di duemila persone ieri alla seconda ed ultima serata della Festa della Voce di Manduria. Un pubblico incantato dalla musica di Fabrizio De Andrè eseguita e cantata da musicisti locali e non e da interventi eccezionali come quello del magistrato Salvatore Cosentino che accompagnato al pianoforte da Carla Petrachi ha stregato la platea con un monologo confezionato su misura per l’evento che era intitolato «Libertà e partecipazione». «Libertà di stampa, di idee e di scelte» era appunto il titolo dell’intera manifestazione che nei due giorni ha affrontato temi scottanti sulle libertà negate. Ieri sera quelli di punta erano la libertà di sposarsi negata ai preti cattolici e la libertà di avere dei normali rapporti sociali e interagire con il mondo esterno che viene di fatto impedita ai familiari dei malati di Sla. Di questo a breve proporremo un servizio con la diffusione di un video prodotto dai familiari di Piero Pizzi, manduriano malato di Sla da diversi anni.
Il primo argomento, quello del celibato imposto ai preti, è stato purtroppo censurato (un’altra volta) dai vertici della comunità di frati francescani che ci ospitava. La festa, infatti, si è svolta sul sagrato della chiesa di Sant’Antonio. E da quel punto, ci è stato detto poche ore prima dello spettacolo, «non è possibile parlare di omosessualità né di preti che si vogliono sposare».
Come molti sanno l’intervento del giornalista gay Danilo Lupo, la sera prima, è stato fatto non dal palco ma per strada, tra il pubblico. Ieri sera non è stato possibile fare altrettanto perché il contributo che avremmo dovuto mandare sul tema scomodo alla chiesa era di natura video per cui, non avendo alternative all’unico impianto di diffusione che era montato sul sagrato, abbiamo dovuto con molto dispiacere cancellare l’intervento del manduriano Leonardo Mero, ex prete che dopo trent’anni di sacerdozio ha deciso di abbandonare l’abito talare per sposarsi con la donna di cui si era innamorata e dalla quale ora ha avuto un figlio. La registrazione, comunque, sarà riproposta nelle prossime ore sul nostro sito.
Polemiche a parte (sulle quali si è scatenata la stampa e i media in generale), la festa si è terminata con un atteso successo di pubblico.
Dopo l’esibizione del pubblico ministero Cosentino che ha anche cantato brani di De Andrè, la serata è stata rallegrata dalle note della banda Michele Erario di Manduria che ha suonato una marcia ed anche un originale arrangiamento per banda, applauditissimo dal pubblico, del brano di De Andrè «Don Raffaè». Una performance riuscitissima voluta espressamente dal presidente dello storico gruppo musicale messapico, Flavio Massari.
L’intervento degli orchestrali, accompagnati a loro volta dalle atlete dell’associazione sportiva Manduria Skating, era stato preceduto dall’esibizione sonora anche questa dell’ex sindaco di Manduria, Francesco Massaro che ha fatto emergere una sua qualità nascosta accompagnando alle tastiere il cantante Gianni Vico che cantava «Il giudice» di De Andrè.
Sempre di Faber è stato poi il brano cantato dalla bravissima Maria Rosaria Coppola che ha interpretato la canzone Sidun toccando così il tema dei bambini vittime di tutte le guerre. Ad accompagnare Coppola c’erano le coriste Azzurra Massafra e Serena Calò con il tastierista Mimmo Massafra. Più lungo è stato il repertorio dell’eccezionale quartetto di mandolini e chitarra Hathor plectrum quartet del maestro manduriano Roberto Bascià (è stato lui il direttore artistico di tutta la festa) che ha presentato per la prima volta il nuovo spettacolo dedicato al cantautorato italiano eseguendo nove brani di De Andrè, tutti con arrangiamenti originali per mandolino, cantati dal cantastorie Gianni Vico e dal tenore Francesco Spedicato. In contemporanea con il concerto, il pubblico ha potuto ammirare sul palco l’estemporanea artistica della fiorista manduriana Marina Capolli che, ispirata dalle note, ha confezionato dei fantastici bouquet.
Uno spazio importante ha avuto il premio intitolato a Roberto Erario che quest’anno è stato assegnato ad Aldo Chimienti, attore e regista di opere vernacolari manduriane e leader, da oltre 40 anni, della Filodrammatica Ce Tiempi. A consegnargli la targa dell’artista manduriana Katja Zaccheo, è stata la moglie del musicista scomparso, Vanna Pizzaleo che ha ringraziato commossa lo stesso Aldo Chimienti e gli autori dell’iniziativa che servirà a mantenere vivo il ricordo del marito. Con lo stesso spirito c’è poi stata l’esibizione del figlio Cristiano Erario, musicista anche lui come il padre, protagonista ieri di una personale e originalissima versione di Sally accompagnato alle tastiere da Paolo Fanuli.
La serata si è conclusa con il taglio della torta, molto artistica e coreografica anche questa, realizzata da Olimpia Dimitri, e il brindisi per i 5 anni di vita del giornale.
L’intero evento è stato registrato da Piero Arnò e dal gruppo della Juice Sport. Questi ultimi stanno preparando dei clip sulle parti più salienti delle due serate che saranno a breve proposti dal nostro canale tv. Eccezionali, infine, i due presentatori delle serate, Maria Rosaria Coppola e il giovanissimo Antonio Erario della Juice Sport, che hanno saputo dirigere il palco del difficile evento con professionalità, padronanza del microfono e senza sfumature.
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