MANDURIA – Stanno migliorando le condizioni della bimba di tre anni soffocata da un pezzo di wurstel che stava mangiando insieme ai genitori. La piccola che è sempre ricoverata nella terapia intensiva dell’ospedale di Manduria presente dei leggeri ma significativi segni di ripresa anche la sua prognosi resta riservata. Ieri è stata sottoposta ad un esame che avrebbe escluso, almeno per ora, danni organici che potrebbero compromettere la ripresa della piccola paziente. Un barlume di speranza, questo, che è sufficiente ai familiari – e non solo – per sperare in una non lontana guarigione. La bimba è sempre attaccata al respiratore automatico ed è tenuta in coma farmacologico per non affaticare gli organi vitali già provati dalla lunga asfissia dovuta all’ostruzione completa delle vie aeree. Il personale della rianimazione del Giannuzzi che l’ha in cura e i dipendenti tutti dell’ospedale, coinvolti emotivamente dalla triste vicenda, si aggiornano continuamente sulle condizioni di salute della bambina i cui genitori piantonano la sala d’attesa del reparto in attesa di notizie.
Su Facebook intanto, oltre alla diffusa solidarietà per i genitori della bimba, si è aperta la polemica sugli orari di apertura della guardia medica estiva di San Pietro in Bevagna dove il padre e la madre della bambina si erano recati, trovandola chiusa, prima di portarla in ospedale a Manduria percorrendo altri undici chilometri. Al pronto soccorso la piccola vittima era arrivata già in arresto cardiorespiratorio. Rianimata e riportata in vita era stata poi ricoverata in rianimazione dove si trova tutt’ora.
Nazareno Dinoi
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