MANDURIA – Paolo De Vizzi da ieri è nuovamente libero. Il tribunale del riesame di Brindisi ha accolto la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati Lorenzo Bullo e Cosimo Micera, suoi difensori, che hanno così ottenuto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. L’atleta disabile, recordman di permanenza sott’acqua che resta comunque indagato, era stato ristretto ai domiciliari lo scorso 11 giugno perché implicato in un’inchiesta su un presunto traffico di sostanze dopanti. Resta invece ai domiciliari Valter Cascarano, l’altro manduriano arrestato con lui ed altri otto indagati. Difeso dall’avvocato Franz Pesare, a carico di Cascarano il riesame ha annullato un capo di imputazione confermandone un altro che gli costa la conferma della misura. Antonio Valentino Brescia, il terzo manduriano arrestato nello stesso blitz dei carabinieri del Nas, resta anche lui ai domiciliari perché la sua difesa, anche in questo caso Lorenzo Bullo, ha rinunciato a fare ricorso al tribunale del Riesame. I giudici brindisini che hanno deciso di annullare la misura detentiva per De Vizzi hanno evidentemente creduto a quanto sostenuto dall’indagato durante l’interrogatorio di garanzia. Le frasi intercettate tra De Vizzi e Cascarano, titolare di una palestra a Manduria, in cui si faceva riferimento a delle consegne, non sarebbero relative a farmaci dopanti ma a dei lavori tipografici che il recordman avrebbe dovuto consegnare al titolare della palestra per fare un favore ad un suo parente tipografo. Tra i primi ieri a leggere la notizia della liberazione del campione pubblicata in anteprima da La Voce di Manduria, è stato lo stesso campione che l’ha condivisa sulla sua pagina Facebook invitando i suoi numerosi amici-fan a fare altrettanto. Dell’intricata vicenda che ha coinvolto mezza Italia, ci sono nove indagati manduriani, sette a piede libero, tra cui da ieri il sub, e due agli arresti domiciliari.
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