MANDURIA - Appuntamento in agenda fissato due giorni fa poi derubricato in virtù dei gravosi impegni dell’amministrazione, occupata a districarsi tra la protesta dei commercianti e l’annosa questione depuratore. Adesso a premere fortemente per la riqualificazione dell’impianto sportivo è il gruppo Spadavecchia. Se non sarà possibile ripristinarlo in toto nei tempi prestabiliti, l’idea è quella di restituire quanto meno una capienza maggiore rispetto a quella attuale, (250 unità). Intanto in queste ore si sono mossi dai piani alti, è stata testata la disponibilità di alcuni giocatori e tecnici, pronti eventualmente a sposare la causa. Una situazione però che non può decollare perchè strettamente vincolata alla vicenda stadio, pertanto ogni discorso concernente la programmazione futura resta in stand by. Il pericolo paventato è che i tempi possano comprimersi ulteriormente, compromettendo i piani di rilancio. Ad ogni modo il pallone rischia di sgonfiarsi, potrebbe non essere mera eventualità ma una triste soluzione ai problemi. Il condizionale è di quelli pesanti, pero ad onor di logica va contemplato nei futuribili scenari. La società intende risolvere la grana stadio entro la fine di giugno, e contestualmente saldare il conto aperto con l’ex tecnico Passariello. Restano queste le prerogative degli attuali soci, o almeno le teoriche intenzioni. La prassi dice che i tempi si accorciano tremendamente, in altre piazze sono già stati stilati i programmi, a Manduria invece si attendono ancora delle risposte dalle stanze comunali.
Mario Lorenzo Passiatore
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