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Coppi: da zio Michele approccio sessuale e poi l’uccisione di Sarah

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franco coppi e nicola marseglia avvocati di sabrina Coppi: da zio Michele approccio sessuale e poi luccisione di Sarah«Sabrina spera e ha fiducia nel giudizio d’Appello, anche se si trova in una situazione di dolore e amarezza. Il suo pensiero è rivolto costantemente alla cugina a cui era profondamente legata: nelle lettere che mi scrive, finisce molto spesso per parlare di lei. Sarah è la vittima in questo processo, ma accanto ce ne sono tante altre». Queste le parole dell’avvocato Franco Coppi – ospite a “Quarto Grado”- che nei giorni scorsi, insieme all’avvocato Nicola Marseglia, ha presentato ricorso in Appello per chiedere la scarcerazione di Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo con la madre Cosima Serrano.

«Difendo Sabrina perché sono convinto della sua innocenza. Ha chiesto aiuto e non posso sottrarmi all’impegno di giustizia: difendo una persona innocente, senza mezzi, che può risultare stritolata dallo strapotere del meccanismo giudiziario che si muove contro di lei», esordisce l’avvocato.

«Sabrina è innocente per una serie di motivi. Certamente l’alibi ferreo è rappresentato dalla successione delle telefonate che si sviluppano nel pomeriggio del 26 agosto 2010. Queste telefonate dimostrano l’esatto adempimento degli impegni presi dalla ragazza la sera precedente e non un tentativo di depistaggio», spiega Coppi. «Nel ricorso che abbiamo presentato, abbiamo avanzato critiche dure al metodo col quale si è proceduto all’esame dei testimoni. Molte testimonianze iniziali sono state cambiate e ora andrebbero riviste una per una, specialmente quelle riguardanti gli orari di uscita di Sarah per recarsi a casa dalla cugina».

Della sentenza, i difensori di Sabrina Misseri contestano anche il movente della gelosia e l’arma del delitto, sostenendo che è una corda e non una cintura, proprio come aveva rivelato all’inizio Michele Misseri. Secondo la difesa, nello spazio di 25 minuti, inoltre, troppe persone sarebbero state coinvolte. Sarebbero nate una serie di condotte «che vanno contro l’umana razionalità».

A tal proposito l’avvocato afferma: «La ricostruzione del delitto sostenuta dall’accusa e descritta nella sentenza è grottesca e supera i limiti della fantasia. Le due cugine avevano trascorso la mattinata tranquillamente insieme e non è chiaro il motivo per il quale nel pomeriggio avrebbero dovuto litigare a tal punto che Sarah sarebbe scappata. Poi, sempre secondo questa ricostruzione, la ragazza sarebbe stata inseguita da Cosima, riportata repentinamente a casa, uccisa dalla cugina con l’aiuto della madre. In seguito, sarebbe stato svegliato il padre Michele che, in modo del tutto naturale, avrebbe deciso di coinvolgere il fratello e il nipote per seppellirla in campagna. Ciò sarebbe avvenuto senza alcuna obiezione o complicazione».

«Non ho dubbi che sia stato Michele Misseri ad uccidere Sarah, sia per le sue confessioni che per una serie di elementi oggettivi, come l’innocenza di Sabrina. È un uomo con una dimensione etica e psicologica molto rozza ed è convinto che sostenendo di non poter spiegare le ragioni per le quali ha ucciso, possa trovare una giustificazione di fronte alla famiglia. Se ammettesse l’approccio sessuale, il perdono non potrebbe essergli concesso dalla famiglia, dal paese e nemmeno da se stesso».

«In aula riprodurremo l’approccio fisico avuto da Misseri prima del delitto, per noi il movente dell’omicidio: lui sollevò Sarah toccandole involontariamente il seno, lei reagì con un calcio e lui la uccise. L’evento sarà ricollegato al tentativo di approccio sessuale che Misseri ebbe tre/quattro giorni antecedenti il 26 agosto 2010 nei confronti della nipote. L’uomo ha ammesso il fatto e non l’ha mai smentito. In quell’occasione ottenne un rifiuto fortissimo e Sarah lo minacciò di rivelare tutto a Sabrina» La difesa, a sostegno di questa tesi, ha chiesto che nel processo di secondo grado venga acquisita agli atti l’intervista di Michele Misseri rilasciata a “Quarto Grado” in cui l’uomo lo racconta per la prima volta.

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