MANDURIA – Una strada stretta, con scarsa visibilità, altrettanto scarsamente illuminata, priva di rallentatori di velocità all’ingresso dell’abitato ma soprattutto con le strisce pedonali situate subito dopo una stretta curva: una vera trappola mortale per i pedoni. Queste caratteristiche del tratto stradale teatro della tragedia, assieme all’incontestabile distrazione e l’imprudenza dell’automobilista, sono state fatali per Diego Gennari, il 45enne manduriano travolto e ucciso sabato sera a Uggiano Montefusco da un’auto pirata il cui conducente si è poi costituito ai carabinieri di Sava. «Una morte annunciata» per molti uggianesi e manduriani che frequentano la strada secondaria che da Manduria porta alla piccola frazione di Uggiano. Una potenziale fonte di disgrazie che ha moltiplicato i rischi da quando proprio su quell’assurdo attraversamento pedonale nascosto dalla curva è nata un’attività commerciale, una pizzeria. Era diretto lì sabato sera l’operaio Gennari in compagnia di sua moglie e della figlia più piccola. Una spensierata serata trasformata in un incubo. L’uomo stava attraversando la strada per recarsi nella pizzeria ‘Express’, quando una Hyundai Atos guidata da un 46enne di Sava lo ha investito in pieno ferendolo mortalmente.
Rimane il dramma in casa Gennari. La terribile notizie è stata data solo ieri agli anziani genitori. Oggi forse i funerali. Intanto l’automobilista resta indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso. I risultati degli esami tossicologici e alcolometrici effettuati la sera dell’incidente hanno dato esito negativo. Quando si è consegnato ai carabinieri di Sava circa un quarto d’ora dopo l’investimento, l’automobilista ha detto di avere avuto paura per cui d’istinto non si è fermato dopo il tremendo impatto che ha scaraventato il 45enne sul marciapiede della pizzeria dove era diretto. Lì lo hanno trovato i sanitari del 118 quando lo hanno caricato in ambulanza e trasportato all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Giunto in fin di vita, il suo cuore si è fermato due ore dopo nel reparto di rianimazione dove era stato ricoverato in prognosi riservata per un trauma cranico con ferite emorragiche cerebrali. Lascia la moglie e due figlie minorenni di 7 e 17 anni. Sul luogo dove è stato investito è stato posto un mazzo di fiori.
Nazareno Dinoi
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